11.26.2007

Non sono

"Lei dovrebbe essere qui con te, adesso." sussurrava una voce, che spesso tormenta in momenti come quello, o quando si è particolarmenete stanchi o soli, o quando si dovrebbe essere felici per un successo. O, semplicemente, quando si ha qualcosa da dire a qualcuno. Nel buio della notte mi sentì trascinare indietro, verso il passato.
Una sera, una calda e sorridente sera di primavera, l'avevo portato nel ristorante dove voleva lei, e al momento del dessert le avevo dato un pacchettino tanto inaspettato quando gradito. Lei era sinceramente contenta, e anche un po' emozionata, e aveva sfoderato il suo sorriso della miglior specie. Io ero felice di averla fatta felice, e questo mi rendeva felice come non lo ero da molto tempo. Pieni di entusiasmo vivevamo ogni giorno con la leggerezza di quegli anni lasciando fuori dalla porta tutti i problemi piccoli e grandi che ci accompagnavano. In quel periodo, avevo anche trovato la forza per dedicarmi lavorativamente parlando solo a quello che mi piace. Lo stipendio era modesto, ma pur sempre un inizio. Questo e altre ragioni logistiche a volte ci tenevano lontano per 3 o 4 giorni di seguito, ma quando ci ritrovavamo passavamo assieme momenti emozionanti.
Un giorno l'avevo portata nel posto dove avevamo imparato a confidarci speranze e sogni. Eravamo belli, eravamo raggianti, eravamo i padroni del mondo. Qualche mese dopo, cercando di sistemare un po' di cose della sua vita privata, era entrata in uno stato confusionale piuttosto profondo. Io l'avevo ignorato per qualche settimana, finchè non era diventato insopportabile per lei. E allora era troppo tardi. In un istante, senza capirlo bene proprio in quell'istante, la vita meravigliosa che mi si prospettava era diventata una sofferenza atroce. "E' arrivato il momento, mi dispiace" disse lei in modo neanche tanto morbido. Non potevo sopportarlo in quel momento e lei lo sapeva, anche se non poteva fare niente e poco le importava. "Promettimi che troverai presto la persona giusta per te". Non lo avrei fatto, ed ero straconvinto del mio pensiero. "Dovrai imparare a farlo" aggiunse lei. Era uno straziante venerdi mattina. Mi ero sentito come una nave strappata agli ormeggi, alla deriva su un mare in tempesta e con la bussola fuori uso. Per settimane e per mesi avevo girato a vuoto. Gli amici cercavano di aiutarmi, quei pochi che sapevano, ma l'orgoglio mi aveva reso intollerabile la loro compassione. Devi scegliere, mi ero detto infine, "o lavori o non ti ritrovi più". Così quell'anno andò bene e almeno il lavoro iniziò a girare meglio, ma anche un po' a stufarmi perchè era diventata un'ossessione, che mi ha portato via tante altre cose. Ma neanche l'unica medicina disponibile, il tempo, mi aveva aiutato. Perchè quel senso di vuoto e incompiuto era impossibile da riempire, e forse lo sarà per tutta la mia vita. Malgrado qualche possibilità e qualche tentativo, avere di fianco un'altra persona all'altezza si è rivelato sempre una delusione reciproca, o dei tentativi rifiutati ancor prima di iniziare. Così alla fine avevo rinunciato, attribuendo anche ai frequenti viaggi di lavoro la mancanza di una vita sociale. Gli amici più intimi conoscevano la verità. Non sono pronto. Alcuni supponevano anche di peggio. Senza di lei, non lo sarà mai.

Mi ritorni In mente

Mi ritorni in mente
bella come sei, forse ancor di più
Mi ritorni in mente
dolce come mai, come non sei tu
Un angelo caduto in volo
questo tu ora sei in tutti i sogni miei
come ti vorrei, come ti vorrei
Ma c'è qualcosa che non scordo
c'è qualcosa che non scordo
che non scordo ...
Quella sera ballavi insieme a me
e ti stringevi a me
all'improvviso, mi hai chiesto lui chi è
lui chi è
un sorriso, e ho visto la mia fine sul tuo viso
il nostro amor dissolversi nel vento
ricordo, sono morto in un momento
Mi ritorni in mente
bella come sei, forse ancor di più
Mi ritorni in mente
dolce come mai, come non sei tu
Un angelo caduto in volo
questo tu ora sei in tutti i sogni miei
come ti vorrei, come ti vorrei
Ma c'è qualcosa che non scordo
ma c'è qualcosa che non scordo
che non scordo ...

11.21.2007

Punti di vista

Opinione da tifosi. Prevenuti. Condizionati. Fedeli. Perchè proprio a me chiedi un commento diretto e equilibrato? Ma senza censure o peli sulla lingua...?!? Non penso di averne mai avuti, parlando con te. Ebbene, eccola. Nemmeno stavolta ha fatto quello che doveva, forse anche quello che voleva: forse, e dico forse... Fermo restando che in molti non volevano più lui.
Tre anni alla guida della stessa squadra sono un'infinità, nel basket odierno: dopo l'ultima gara della scorsa stagione, con quel commovente ultimo quarto che nulla aveva a che vedere con tecnica e schemi tattici (solo cuore... non dimentichiamocela mai... l'importanza del cuore...), era chiaro che tutto era finito. Ti dirò più... era già tutto finito il 22 gennaio scorso, giorno di quella sconfitta allucinante, quando dopo l'ultimo time out chiese tiri veloci sugli ultimi possessi, con la squadra incredibilmente sotto di 3 punti. E' finita con la tripla del suo miglior giocatore morta sul ferro. Avevano tutti pronto il "coccodrillo" per la sconfitta annunciata della settimana dopo, che poi fu in realtà la più grande delle vittorie. Con tutta la dirigenza contro e la squadra in campo a lottare solo per dimostrare solo il proprio orgoglio e la propria grandezza.Ha traghettato questa squadra al quarto posto finale, pagando ai playoff le lacune evidenti della rosa: senza un tiratore vero, senza chili sotto canestro, spazzati via dai muscoli e dai centimetri degli ultimi avversari, dalla mira di quel diavolo di americano che non sbagliava mai, da quel pornogafico blocco in movimento del suo miglior difensore sullo "stagger" per il tiro più comodo del suo attacco: non l'ha visto nessuno, non puoi fischiarlo, lo spirito del basket è un altro.
Scandalo.
Già sapevamo che era tutto finito lì. Certo, pensavamo ad una serie A, logica conseguenza d'una carriera in continua ascesa. Poi s'è instillato il tarlo del dubbio, perchè? Pensaci, pensateci, pensiamoci...
Primo anno, semifinale playoff con una squadra dal talento limitatissimo. L'anno dopo si capisce il problema, arrivano i magnifici tre rinforzi ed è trionfo. Nuova categoria, senza un pivot vero perchè bisogna essere leggeri per partire a razzo. quarto posto che ha del miracoloso. Poche storie, almeno 7 squadre avevano più talento di loro, ma quello spirito di squadra ha fatto la differenza. Molto oltre i limiti palesi a tutti... nonostante una gigantesca e magnifica coppia di USA, un italiano portato alla Nazionale, un onesto mestierante spaccaferri in una categoria inferiore, ad ala totale e moderna, fisica e tecnica (o non te le ricordi più le partenze in palleggio dietro la schiena degli ultimi tre mesi??? o un ballhandling finalmente più che accettabile???). Li si è lavorato, e si è creato un giocatore "vero". Morale: ha fatto tutto da solo. Si è trovato e scelto gli americani, ha convinto, ancora non so come, un extraterreste per questo campionato a giocare quaggiù, e a giocare per lui. Ha pescato uno sconosciuto fenomeno, ha lottato contro i mulini a vento, ha portato il suo emergente playmaker ad un livello assoluto, più Parker che Spinelli, con tutta la squadra nelle sue mani. Ha pescato un sostituto degli infortunati coi controcoglioni, e attorno a quella non conferma di gennaio... credimi... si è giocato il destino di questa squadra, che poteva stupire ancora di più e arrivare tra le prime tre... poi me la racconti, con lui in squadra anche nella post-season...
Io lo ringrazierei per quello che ha fatto, e lo capisco, lo comprendo, lo appoggio. Voleva il meglio, ma tra una serie A da comprimario e una panchina da protagonista assoluto non ha avuto dubbi. Io nemmeno, ha fatto bene, e ricordati ancora che li non lo volevano più, anche se moralmente erano obbligati a riconfermarlo. La parola non conta niente, spiace per chi se l'è bevuta quando sapeva come sarebbero andato le cose dopo tre anni, ma è un rischio di questo gioco... Tre anni.... tanti, tanti davvero, quasi troppi. Dice che un giorno tornerà, gli credo. Non voglio pensare che qualcuno possa fischiarlo al suo ritorno: non ha senso... non ha tradito nessuno, non c'era un contratto in essere, non c'erano promesse, c'era solo chi non lo sopportava più. Questo è il professionismo, prendere o lasciare. Prendo, tutta la vita. Anche io che a lui avrò sempre legato un ricordo, a volte doloroso ma indimenticabile. I ricordi più belli del basket in questa città saranno per molti anni legati a lui. Il miracolo di questa squadra, volenti o nolenti, l'ha firmato lui. La qualità tattica dell'allenatore è assoluta, il sogno "Eurolega" lo aspetta anche se ci vorranno ancora degli anni. Prima o poi ci arriverà. Quando tornerà in questa città vorrei vedere tutto il palazzetto cantare per lui come ai vecchi tempi: se lo merita, lo merita la gente. Quando cambi il modo di concepire la pallacanestro in qualcuno hai fatto qualcosa di grande. Ringraziatelo per averlo fatto da voi. In bocca al lupo per quello che lo aspetta, certo, ma ha fatto sognare. Non è poco, credimi. Non è poco.

11.18.2007

Win or lose?

"It's the time. Let's go out and play."

11.14.2007

It never ends

It never ends.
Come avevi tatuato anche su un polpaccio.
Già lo sapevi che il ricordo di un Campione non svenirà mai.
"Tu questo lo sai fare"?
"No Piazz, nessuno oltre a te può farlo."
Anche il "Dezza" ora è vuoto e triste, è rimasto senza il suo Re.
Voglio credere che tu sia li a guardarci, a ridere di noi, a giudicarci.
Con il tuo grande sorriso... e che ci sia un canestro dove tu possa ancora giocare... e ripetere le tue solite frasi.
"Bella"... "Tutti a casa"... "Ora la metto da nove metri".
Spero tanto che ovunque tu sia tu abbia trovato la pace, quell'equilibrio e quella serenità che quaggiù ti sono sempre mancati. Ricordo i momenti belli, il tuo animo così generoso, allegro. Una persona sincera, estranea a tutte le imposizioni, sempre rifiutate... Ti bastava così poco per ridere. Ricordo anche i momenti meno belli, dove la fragilità delle persone emerge con incredibile forza.
"Il ricordo di un genio, genera la leggenda".
Però spero di aver la fortuna d'incontrare un altro giocatore come te, almeno una volta nella vita...

"EHI PIAZZ, MA CON CHI CE L'HAI???"
"QUELLO LA MI HA DATO DEL DEFICIENTE, DATEMI LA PALLA CHE GLI FACCIO IL TUNNEL..."

"PIAZZ, PROVA A FARGLI TUNNEL E CONTRO TUNNEL.."

MI DICE " COSA? COM'E'???"
GLI RACCONTO CHE UNA VOLTA OMAR SIVORI AVEVA FATTO UN TUNNEL E CON IL TOCCO DOPO UN "CONTRO TUNNEL" ALLO STESSO AVVERSARIO...
PIAZZ PRENDE IN DISPARTE UN RAGAZZINO E PROVA A FARLO PER LA PRIMA VOLTA, LI' IN PANCHINA, DURANTE UN TIME OUT DI UN TORNEO ESTIVO...

ENTRA IN CAMPO, SI FA PASSARE LA PALLA, PUNTA L'AVVERSARIO. ESEGUE COME SOLO LUI POTEVA FARE, TUNNEL E CONTRO TUNNEL. SI GIRA CON LA PALLA IN MANO E DICE: "MA CHI E' OMAR SIVORI? IO SONO PIU' FORTE!"

11.12.2007

La noia

La noia, la noia, la noia, la noia, la noia
io non ci vivo più
restaci tu qui
soffrirò di nostalgia
ma devo uscire fuori da qui.

Io devo, io devo, io devo, io devo
e come dicevi tu
tornerai qui
solo quando avrai bruciato tutto
solo allora, sì!

E la noia, la noia, la noia
che hai lasciato qui
quella noia che c'era nell'aria
che c'era nell'aria allora
è ancora qui!

E' qui che ti aspetta sai
e tu, ora, non puoi certo più scappare
come hai fatto allora.
Ora sai che vivere
non è vero che c'è sempre da scoprire
e che l'infinito
è strano ma per noi, sai
tutto l'infinito
finisce qui!

Ogni maledetta domenica

"Non so cosa dirvi davvero.
Tre minuti alla nostra più grande sfida professionale.
Tutto si decide oggi.
Ora noi, o risorgiamo come squadra, o cederemo un centimetro alla volta, uno schema dopo l'altro, sino alla disfatta. Siamo all'inferno adesso, signori miei. Credetemi.
E... possiamo rimanerci, farci prendere a schiaffi oppure aprirci la strada lottando verso la luce.
Possiamo scalare le pareti dell'inferno un centimetro alla volta.
Io però non posso farlo per voi, sono troppo vecchio.
Mi guardo intorno vedo i vostri giovani volti e penso... certo che... ho commesso tutti gli errori che un uomo di mezza età possa fare.
Si perchè io ho sperperato tutti i miei soldi, che ci crediate o no.
Ho cacciato via tutti quelli che mi volevano bene e da qualche anno mi da anche fastidio la faccia che vedo nello specchio.
Sapete col tempo, con l'età tante cose ci vengono tolte ma questo fa... fa parte della vita.
Però tu lo impari solo quando quelle cose le incominci a perdere e scopri che la vita è un gioco di centimetri. E così è il football.
Perchè in entrambi questi giochi, la vita e il football, il margine d'errore è ridottissimo. Capitelo...
Mezzo passo fatto un po' in anticipo o in ritardo e voi non ce la fate. Mezzo secondo troppo veloci o troppo lenti e voi mancate la presa. Ma i centimetri che ci servono sono dappertutto, sono intorno a noi, ci sono in ogni break della partita, ad ogni minuto, ad ogni secondo.
In questa squadra si combatte per un centimetro. In questa squadra massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi, per un centimetro. Ci difendiamo con le unghie e con i denti, per un centimetro.
Perchè sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri, il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza tra vivere o morire.
E voglio dirvi una cosa: in ogni scontro è colui il quale è disposto a morire che guadagnerà un centimetro.
E io so che se potrò avere un'esistenza appagante sarà perchè sono disposto ancora a battermi e a morire per quel centimetro. La nostra vita è tutta lì. In questo consiste, e in quei dieci centimetri davanti alla faccia.
Ma io non posso obbligarvi a lottare! Dovete guardare il compagno che avete accanto, guardarlo negli occhi. Io scommetto che ci vedrete un uomo determinato a guadagnare terreno con voi. Che ci vedrete un uomo che si sacrificherà voltentieri per questa squadra, consapevole del fatto che quando sarà il momento voi farete lo stesso per lui.
Questo è essere una squadra, signori miei!
Perciò... o noi risorgiamo adesso, come collettivo, o saremo annientati individualmente.
E' il Football ragazzi! E' tutto qui.
Allora, che cosa volete fare?"

11.11.2007

3 secondi

Questa notte ho avuto un incubo.
Poco male, a volte succede.
Mi è rimasto solo un momento di angoscia per quello che sarebbe, se succedesse realmente.
E non sono ancora pronto.
Però vorrei comunque andarmene, trovare il mio destino.
Che è lontano da te.
E se potessi vorrei esprimere un solo desiderio.
Vorrei venirti in mente ogni giorno, vorrei che tu mi ricordassi... mi pensassi...
Ogni giorno, solo per 3 secondi.
3 brevi, inutili secondi.
E' un tempo insignificante in una giornata, ma per me non sarebbe insignificante.
Vorrebbe dire essere nella tua mente ogni giorno, anche solo per 3 secondi.
Sarebbe un modo, l'unico, di stare insieme ogni giorno, tutti i giorni.
Per sempre.



Il videogioco del secolo!

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Il basket

Nella vita ci sono altre cose oltre il basket.
Una donna da amare, un lavoro dignitoso, gli amici, la famiglia, i soldi...
ma il basket...
“il basket è un’altra cosa”.

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11.07.2007

Sport e solidarietà

Nel deserto del nostro destino era un fiore.
Un fato crudele ed invidioso ha voluto distruggerlo, cancellarlo,
ma lo ha solo alzato a livello di mito.
Ora il deserto del nostro destino ha un fiore che non appassirà MAI

E' partito ormai da un anno il ''Progetto Paola Mazzali'', dedicato alla memoria di Paoletta, capitana del Basket club Bolzano, scomparsa per le conseguenze di un tragico incidente stradale. Aveva 32 anni. Era una mamma e una giocatrice. Paola adorava a tal punto il basket e i suoi due bambini, Simone e Federico, che faceva di tutto pur di non separarsi mai da loro, arrivando addirittura ad allattarli durante gli intervalli delle partite perchè odiavano il biberon. Lo scontro e' avvenuto il 25 agosto 2006 intorno alle 22 lungo la A22 del Brennero, tra i caselli di Affi e Verona nord. Il conducente dell'Alfa 166 sulla quale era la giocatrice è finito contro l'Alfa 156 guidata da una turista tedesca, che per errore procedeva contromano. Le due donne sono morte all'istante.
Nella sua carriera Paola ha vestito per 18 stagioni, con due interruzioni per altrettante gravidanze, la casacca del Basket Club Bolzano, squadra di cui era capitana e leader indiscussa, guidandola dalla serie C sino alla storica promozione in A1.
Le finalità del Progetto Paola Mazzali hanno preso spunto dal grande amore che Paoletta nutriva per i suoi figli: aiutare i bimbi bisognosi della provincia di Bolzano. Dopo essersi occupati di Nathan, un bambino di 4 anni operato da uno specialista statunitense per una gravissima malformazione ad anca e femore della gamba destra, l'obiettivo è aiutare a livello economico i genitori di Giulia, una bimba di 10 anni che è vincolata alla mascherina di una bombola d'ossigeno da quando aveva soltanto 4 mesi di vita a causa di una gravissima oltreché sconosciuta insufficienza respiratoria. Per Giulia, che sta peggiorando ogni settimana che passa, esiste una possibilità: un viaggio della speranza negli Stati Uniti per essere ricoverata al Childrens Hospital of Philadelphia. Giulia potrebbe andarci a dicembre, per un periodo di degenza tra gli 8 e i 10 giorni, sufficienti ad individuare l'origine del suo male. Servono 20.000 dollari (che la famiglia di Giulia non sa come reperire) per il trasferimento aereo della bambina e dei suoi genitori (oltre che dell'ingombrante macchinario per farla respirare) e il loro soggiorno negli Stati Uniti.
Per contribuire direttamente alla causa, gli estremi bancari: Cassa di Risparmio di Bolzano, agenzia 1, abi 06045, cab 11601, c.c. 500 500 5, causale Aiutiamo Giulia. Un'altra via è quella di sensibilizzare campioni del calcio, del basket ecc. perchè donino altri cimeli da poter mettere su eBay perché siano attribuiti ai migliori offerenti attraverso un'asta benefica. Progetto Paola Mazzali (www.progettopaolamazzali.it - www.basketclubbolzano.it).

Gente di sport: il ricordo di quella donna, quella mamma e quella campionessa merita di restare fra di noi.

11.03.2007

Le ragioni di un'attesa

Ti aspetto.
Ti aspetto perchè ne vale la pena.
Ti aspetto perchè ogni altra cosa sarebbe inutile.
Ti aspetto perchè non sei mai banale.
Ti aspetto perchè tutto quello che hai te lo sei conquistata.
Ti aspetto perchè per quel che per te ha valore lotti fino alla fine, senza mollare mai.
Ti aspetto perchè hai un sorriso talmente bello che non so descriverlo.
Ti aspetto perchè se sono così un po' è merito, o colpa, tua.
Ti aspetto perchè le tue gambe e i tuoi piedi e la tua schiena sono meravigliosi, ma non quanto la tua anima e il tuo cervello.
Ti aspetto perchè con me puoi fare quello che vuoi.
Ti aspetto perchè sei preziosa come un diamante e ti adoro come una divinità.
Ti aspetto perchè non mi hai lasciato altra scelta.
E ti aspetto perchè non voglio più discutere con te che tanto hai sempre ragione.

Ti aspetto perchè i tuoi capelli profumano, i tuoi occhi brillano e il tuo musetto disorienta.
Ti aspetto perchè se no sarebbe troppo facile.
Ti aspetto perchè ho sempre saputo di non poterti avere sul serio e di non essere alla tua altezza.
Ti aspetto perchè dopo tutta questa fatica questa volta penso di meritarti.
Ti aspetto perchè non ti ho mai chiesto niente, sono sopravvissuto a tutto e non mi aspetto più nulla.
Ti aspetto perchè odio perdere, proprio come te, ma non sono capace di vincere, al contrario di te.
E ti aspetto perchè tu mi
rendi invincibile.
Ti aspetto perchè la tua voce nella notte è più dolce del miagolio di un micio.
Ti aspetto perchè mi hai visto piangere e mi hai fatto ridere, mi hai fatto piangere e mi hai reso felice.
Ti aspetto perchè insieme dovevamo andare lontano.
Ti aspetto perchè se non mi hai ucciso mi hai reso più forte.
E ti aspetto perchè se mi hai ucciso solo tu puoi resuscitarmi.
Ti aspetto perchè ogni secondo sento il tuo respiro sulla mia faccia.
Ti aspetto perchè hai 1000 difetti e li ho accettati uno ad uno, poi li ho dimenticati uno ad uno e poi quando me li hai ricordati ho perfino iniziato ad amarli tutti perchè fanno parte di te, e tutto quello che fa parte di te è splendido.
Ti aspetto perchè non ho più fretta, perchè sei dentro di me e da li non ti ci può togliere più nessuno.
Ti aspetto perchè senza quel sorriso speciale mi sento inutile e ti aspetto perchè non esiste niente di meglio della tua testa per riempire il vuoto tra il mio collo e il mento.
Ti aspetto perchè devi riportarmi la luce dei miei occhi che ho dimenticato dentro i tuoi.
Ti aspetto perchè una notte ho fatto la cosa più sbagliata che potessi fare e voglio sapere cosa sarebbe successo se avessi fatto quella giusta.
Ti aspetto perchè sei così piccola, tu che in fondo sei tanto grande, da poterti stringere tutta in un solo abbraccio e da stare in un posto piccolo e stretto come il mio cuore.
Ti aspetto perchè non sopporto di averti solo dentro e non accanto a me e ti aspetto perchè tu li dentro sei più importante di tutti gli altri qui fuori.
Ti aspetto perchè sei semplice, forte, testarda, sanguigna, decisa, orgogliosa. Ma allo stesso tempo sei dolce, sensibile e buona. E ti aspetto perchè sul tuo carattere scriverei un libro, perchè questo mix è unico e disarmante.
Ti aspetto perchè in fondo anche aspettarti è bello, e immaginare il momento in cui potresti arrivare è paradisiaco.
Ti aspetto perchè io ho il tuo ricordo ma tu hai il mio cuore, e ogni volta che non lo curi bene e ne lasci morire un po' di quel cuore che ti sei presa io mi sento soffocare e mi allontano da questo mondo.
Ti aspetto perchè vivere è una sofferenza che solo tu mi puoi alleviare e ti aspetto perchè sei la ragione più valida per sopportare tutto. E poi ti aspetto anche per Gabriele, perchè lui una ragione così non l'ha mai trovata, e ti aspetto perchè tu capisca quanto è importante quello che sei.
Ti aspetto perchè ormai sei dentro di me e ogni notte mi pesi, ma poi vieni fuori a farmi compagnia, mi illudi e te ne torni dentro sempre un secondo prima che io mi svegli. E io ti aspetto perchè ogni mattina darei tutto quel che ho per svegliarmi solo un secondo prima e trovarti ancora li, e allora ti imprigionerei per non farti più scappare, ma poi ti lascerei subito libera di andare perchè cosi non saresti felice e il mio affetto per te è più forte anche del mio egoismo.
Ti aspetto perchè non posso tornare indietro, se no invece che stare ad aspettarti verrei a riprenderti la dove ti ho lasciata.
Ti aspetto perchè da quando non ci sei non ho mai smesso di aspettarti.
Ti aspetto solo perchè sei tu. E io ho scelto te.
Ti aspetto e ti aspetterò sempre, perchè so che non arriverai mai più.