6.20.2007

In bocca al lupo!

Una notte diversa dalle altre, una notte che segna una vita. Paura, stanchezza, voglia di finire, desideri, aspettative. Questa notte viene fuori tutto. Stordimento. Le chiacchiere della notte, la voglia di uscire, la saggezza di ripassare, la paura di non svegliarsi in tempo... e poi quell'incredibile consapevolezza di poter venire giudicati da una giornata, da un esame, da una domanda. E quel voto... che ti sarà marchiato addosso per tutta la vita, a cui nessuno importerà mai, ma che tu saprai per sempre qual è e che per sempre vedrai scritto nel tuo curriculum. La paura, l'ansia... di cosa fare dopo, l'università, si ma quale, il lavoro, si ma dove, le prime scelte vere... il distacco dai genitori, gli amici che non vuoi perdere ma per la maggior parte sai già che sarà cosi, i compagni, le abitudini.... i libri... tutte le mattine gli stessi rituali, le stesse faccem la stessa strada, niente responsabilità, nessuna decisione... i banchi di scuola... l'età adulta, l'amore delle superiori, gli odiati professori... in questa notte non manca proprio niente, da questa notte si diventa grandi, da questa notte non cambierà niente ma tutto sarà cambiato. La notte prima degli esami... la mia notte... nel 1998... quanto tempo... in quel mese Vasco Rossi registrava live a Imola Rewind, l'Italia di Baggio faceva la solita figuraccia al Mondiale di Francia... i miei capelli che guarda caso erano cosi lunghi come solo oggi lo sono, e la solita colonna sonora... Notte prima degli esami... con quelle parole che rilette oggi hanno un significato diverso e sembravano una profezia, ma è la vita che è diversa da allora e se oggi tutte quelle emozioni di quella notte sembrano ridicole... beh, non lo erano, è un cambiamento che inevitabilmente ci segna, proprio a partire dalla notte prima degli esami... Un grosso in bocca al lupo a chi sta vivendo questa breve ma intensa notte, ognuno a suo modo, ognuno coi suoi sogni e le sue paure, un grosso in bocca al lupo a tutti i miei "campioncini", e molti di loro si che ne hanno bisogno, un grosso in bocca al lupo a tutti quelli che come me facevano qualunque cosa pur di non studiare, un grosso in bocca al lupo agli asini e ai secchioni, anche per voi è una notte particolare, in bocca al lupo alla mia maturanda preferita tra tutte, e non solo perchè è impossibile non adorarti, ma perchè te la sei proprio sudata tutta... un grosso in bocca al lupo, ma non solo di prendere un bel voto e ricordare per sempre questa notte... in bocca al lupo per la vita vera che vi aspetta, e in cui dovrete già essere pronti, a partire da domani...

Notte prima degli esami

Io mi ricordo, quattro ragazzi con la chitarra
e un pianoforte sulla spalla.
Come pini di Roma, la vita non li spezza,
questa notte è ancora nostra.
Come fanno le segretarie con gli occhiali a farsi sposare dagli avvocati?
Le bombe delle sei non fanno male,
è solo il giorno che muore,
è solo il giorno che muore.
Gli esami sono vicini, e tu sei troppo lontana dalla mia stanza.
Tuo padre sembra Dante e tuo fratello Ariosto,
stasera al solito posto, la luna sembra strana
sarà che non ti vedo da una settimana.
Maturità ti avessi preso prima,
le mie mani sul tuo seno, è fitto il tuo mistero.
Il tuo peccato è originale come i tuoi calzoni americani,
non fermare ti prego le mie mani
sulle tue cosce tese chiuse come le chiese,
quando ti vuoi confessare.
Notte prima degli esami, notte di polizia
certo qualcuno te lo sei portato via.
Notte di mamma e di papà col biberon in mano,
notte di nonno alla finestra, ma questa notte è ancora nostra.
Notte di giovani attori, di pizze fredde e di calzoni,
notte di sogni, di coppe e di campioni.
Notte di lacrime e preghiere,
la matematica non sarà mai il mio mestiere.
E gli aerei volano in alto tra New York e Mosca,
ma questa notte è ancora nostra, Claudia non tremare
non ti posso far male, se l'amore è amore.
Si accendono le luci qui sul palco
ma quanti amici intorno, mi viene voglia di cantare.
Forse cambiati, certo un po' diversi
ma con la voglia ancora di cambiare,
se l'amore è amore, se l'amore è amore,
se l'amore è amore, se l'amore è amore,
se l'amore è amore.

6.18.2007

Finali Juniores

Ho visto un ragazzo che diventerà qualcuno,
...ho visto un ragazzo credersi qualcuno e so che si perderà,
...ho visto ragazzi piangere per questo gioco,
e ne ho visto altri arrabbiarsi, esultare, arrendersi.
...ho visto giovani giocatori firmare contratti fidandosi di certe promesse, e vorrei rivederli tra 3 mesi.
Ho visto tanto talento...
e ho visto tanta insoddisfazione;
ho visto un allenatore andare contro i suoi principi,
perchè costretto a farlo o semplicemente per pararsi il culo.
Ho visto scelte di tiro scellerate, scelte di tiro buone, ho visto giocatori intelligenti e giocatori ingenui, giocatori maturi e giocatori scarsi.
Ho visto anche della difesa e, a volte, molto carattere.
Ho visto preparare difese particolari, schemi e situazioni e li ho visti saltare. Ma qualche volta funzionare.
Ho visto sprazzi di bel gioco, il casino organizzato e l'uno contro tutti.
Ho visto un ragazzo crederci fino in fondo, nonostante tutto e tutti,
ho visto un ragazzino piangere deluso dopo una vittoria per non aver messo piede in campo,
e ho visto un ragazzino saltare dalla gioia solo per aver fatto parte di un gruppo.
Ho visto una piccola squadra di provincia lottare con onore e perdere di sfiga contro una corazzata costruita per vincere,
ho visto 5 giocatori di grande talento giocare solo per se stessi e perdere,
ho visto 5 giocatori modesti giocare come se fossero una cosa sola e arrivare fino a dove nessuno avrebbe pensato,
Ho sentito ragazzi spacciarsi per futuri professionisti, e mancare di rispetto a chi professionista lo è davvero, anche se nella vita non gioca solo a basket.
Ho visto la rabbia di chi è in panchina e vorrebbe entrare in campo per rendersi utile, non solo incitando;
…ho visto giovani allenarsi sempre e comunque al massimo, anche sapendo che in campo non ci sono sarebbero entrati quasi mai;
e ho visto un ragazzo fingere il mal di pancia per non fare qualche esercizio alla mattina, salvo poi giocare 40 minuti alla sera. E ho visto un allenatore concedergli tutto ciò.
Ho visto una società trascinare più di 150 persone a 400 km di distanza per una semifinale, e in cuor mio ho tifato per quella società. Sono stati sconfitti, ma non hanno perso se fuori dal palazzetto erano in 150 ad applaudire i ragazzi, neanche maggiorenni, per l'impegno profuso.
Ho visto genitori urlare, insultare e incazzarsi, mancare di rispetto ai proprio figli e a chi ama questo gioco,
...ho visto padri più delusi dei figli per una sconfitta, ho visto padri e madri consolare dei giocatori che purtroppo non sono ancora uomini.
Ho visto una madre piangere perchè suo figlio ha sbagliato il tiro della vittoria e mi è venuta la pelle d'oca.
Ho visto una nonna abbracciare con orgoglio un ragazzo scarsissimo come se fosse un campione del Mondo. E mi sono fermato a pensare. A quanto sia legato alla mia di nonna e a quanto avrei voluto conoscere i miei nonni.
ho visto un ragazzo rompersi una caviglia durante la seconda partita e la conseguenza è che ho visto la sua squadra eliminata subito, e quella squadra tra le prime otto con lui ci poteva arrivare.
Ho visto una squadra accarezzare un sogno, e ho visto un componente di quella squadra piangere a dirotto dopo che il sogno è sfumato, ho visto i suoi compagni consolarlo, poi ho visto la presunta stella della squadra bestemmiare contro i compagni che non sono stati alla sua altezza, e ho visto suo padre incazzarsi pure lui.
Ho visto del marcio, della "mafia" e dei favoritismi,
ho visto la fortuna negare e concedere alcuni canestri.
Mi sono reso conto che spesso proprio quelli sono decisivi.
…ho visto una squadra giocare divinamente i primi due quarti e poi distruggere tutto negli altri due;
ho visto allenatori seri, preparati. Ho visto allenatori arroganti e presuntuosi, ho pensato che spesso se gli scambiassimo le panchine i risultati sarebbero invertiti.
…ho visto per la prima volta dopo 3 anni Siena non avere niente da festeggiare a fine campionato,

…ma soprattutto ho guardato dentro di me… e sinceramente non ho ancora capito se tutto questo ha un senso, anche se... quella palla arancione... il rumore della retina schiaffeggiata dalla palla... lo stridulio delle suole sul parquet... forse c'è qualcosa da salvare in mezzo a tutto questo schifo.

Tropico Del Cancro

L'uomo dai capelli lunghi
girò le spalle a tutti quanti
poi si voltò a guardare il sole
e cominciò a camminare
dove va...??? dove va...???

Passarono gli anni
e la gente era ancora lì
come ferma nel tempo
ad aspettarne il ritorno
mai nessun altro lo vide più
dice che è in America
e che non vuole tornare più.

L'uomo dai capelli corti
salì sul suo cavallo bianco
col sole in faccia davanti al popolo
gridò:
"Ve lo troverò!!"

Passarono gli anni
e la gente era ancora lì
come ferma nel tempo
ad aspettare il ritorno
mai nessun altro, mai nessun altro
mai nessun altro lo vide più
dice che è in America
e che non vuole tornare più.

L'uomo dai capelli bianchi
guardò la gente dentro agli occhi
poi disse: "Fatevi curare
non c'è tempo per sognare
qui bisogna partire, partire!!".

Partirono tutti

nessuno rimase lì
come fermo nel tempo
ad aspettare qualcosa o qualcuno
mai nessun altro, mai nessun altro
li vide più
dice che sono in America
e che non voglion tornare più

Similitudini

“Il basket, come la vita, è confuso e imprevedibile.
Ha la meglio su di te, e non importa se tu, a fatica, cerchi di controllarlo.
Il trucco è vivere ogni momento con la mente libera e il cuore aperto.
Quando riesci a farlo, il gioco, e la vita, funzionano.”

Phil Jackson

Again

e così... hai deciso di farlo ancora... di venire a tormentare i miei sogni mentre vorrei dormire tranquillo... che cosa vuoi ancora da me... sono debole in questo... a volte vorrei odiarti, ma forse ora mi basterebbe riuscire a non averti in testa più del dovuto.

6.08.2007

Tu che dormivi piano

Tu che dormivi... piano
quasi... non ti sentivo
ed allungavo una mano
tra le lenzuola il tuo viso

Io respiravo piano...
in quel silenzio... calmo
il giorno entrava dal vetro
più che indeciso... sorpreso!

Illuminava... scontroso il tuo viso
geloso o forse... stupito
ma ecco i tuoi occhi... si schiusero appena
"da quanto tempo sei sveglio?"

Io sono qui da sempre anima mia
tu sei......beh
Vidi un sorriso bagnarsi di pianto
"dimmi soltanto il tuo nome"

"Bodiroga la mia droga"

...dominata... Roma è stata dominata. Senza più forze fisiche e mentali, stanca, sfortunata, rassegnata, sfiduciata. La sconfitta al terzo supplementare di gara 3 aveva virtualmente chiuso la serie. Siena è costantemente sul più 20, senza fare fatica, con in campo le seconde linee. L'ultimo quarto è inutile, solo Bodiroga al cospetto dei suoi 34 anni corre e lotta come un leone, sembra un ragazzino nei minuti di garbage time. Sembrerebbe perfino buffo, se non sapessimo chi è e che cosa ha vinto in 15 anni di carriera: 1 campionato italiano, 1 Coppa Italia, 3 Campionati greci, 2 Campionati spagnoli, 3 Eurolega, 1 Coppa Europa, 2 Campionati del mondo (1998 e 2002), 3 Campionati europei (1995-1997-2001), Argento alle Olimpiadi del 1996, bronzo agli Europei del 1999. Chapeau. Corre ancora Dejan , corre dietro a un ragazzo più giovane e veloce di lui, pressa, si sbatte e recupera un pallone. Mancano 3 minuti alla fine della partita, Roma è sotto di 20, basterebbe far scorrere il cronometro in fretta, porre fine a una stagione positiva e andare veloci sotto la doccia che questa sera è chiaro che non c'è gloria. Invece Dejan morde ancora e recupera il pallone, il PalaEur si apre in un applauso fragoroso, Repesa guarda negli occhi il ragazzone di Zrenyanin e lo richiama in panchina. Ci sono momenti di sport che entrano "dentro", danno i brividi, toccano le corde delle emozioni e mentre li vivi ti rendi conti che non te li scorderai mai. Dejan urla la sua rabbia prima di salutare il pubblico, il "suo" pubblico che lo acclama come un Re. I 10.000 del PalaEur si sono alzati in piedi come molle e hanno cominciato a scandire il loro canto per Bodiroga, numero 10 della Virtus Roma. Un canto che è proseguito per lunghi minuti, senza interrompersi. Avevo la pelle d'oca. Dejan si è seduto in panchina, l'adrenalina gli ha giocato un brutto scherzo e si è nascosto la testa dentro la maglia per nascondere le lacrime. Poi si è fatto forza, si è mostrato con orgoglio anche in un momento di fragilità e ha ringraziato i suoi tifosi. Per l'ultima volta. I secondi sembravano non passare mai, la gente si coccolava così il suo figlio adorato che voleva salutarli riportando dopo anni lo scudetto a Roma. Neanche il fischio finale ha interrotto l’emozione, le lacrime, l’abbraccio tra Bodiroga e la sua gente, in un gesto puro e sincero che appartiene solo agli innamorati. Non c'è niente da fare: lo sport, quello fatto da uomini che sono anche Campioni, sa regalare poesia come poche cose nella vita. Grazie Dejan, possiamo solo ringraziarti, e ora ci sogneremo il tuo "Bodiroga move", quella finta che spezzo spiazzava pure il cameraman...

In my mind

Ho chiuso gli occhi e li ho riaperti... Li ho richiusi... ci ho pensato un po' su... era tutto vero. Li ho riaperti, non era un sogno ma non c'era niente davanti a me... e nemmeno vicino o nell'altra stanza. Non era frutto della mia immaginazione, era solo qualcuno che c'è, ma che ora è un attimo fuori, e che magari presto tornerà... Forse... Oppure no, non tornerà più, ma non sarà il primo e nemmeno l'ultimo... In fondo ormai ci sono abituato alla gente che va e non torna, che ti giri un attimo e sparisce, che dice che è per sempre e poi non li vedi più. Ma non divaghiamo, stavo parlando di una persona particolare, non una qualunque e di certo non una come tutte le altre... Una persona che c'è ma non è qui, e siamo fiduciosi tornerà, ne abbiamo bisogno. O forse no, ma ci piace pensare che sia così. Perchè? Perchè si, perchè vale, perchè fa cose come tutti noi ma spesso senza senso, perchè dice frasi e scrive parole a ruota libera, e ogni tanto si fa una risata... Vive in una città che un giorno ama e un giorno odia, che non vede l'ora di lasciare ma sa già che ricorderà con infinita nostalgia... E' una persona strana, se chiudo gli occhi la immagino qui vicino a me, e sento che le voglio un mondo di bene. Abbiamo anche delle cose in comune, come me fa un sacco di chilometri in macchina, spesso da sola, e sente il bisogno di una birra ogni tanto. O di un superalcolico. Non fuma ma sopporta i fumatori, spesso li invidia perchè hanno qualcosa da fare nell'attesa. Vorrebbe prendere e partire per chissà dove, ma il suo senso del dovere la obbliga a rimanere dove sta, per non scontentare la gente e perchè ama il suo lavoro. Sono cazzate in realtà, non parte solo perchè non sa dove andare, proprio come me, e perchè non ha i coglioni per farlo. In più, non vuole ripartire da zero, anche se quel poco che ha fa schifo, perchè la paura di non farcela è tanta. E' sempre stato così, fin da quando eravamo piccoli. Delle volte questa persona si confida con me e conosce tutti i miei segreti e le mie fobie, delle volte mi appare all'improvviso, altre volte devo stare ad aspettarla per giorni e giorni e giorni interi, ma non c'è altro modo e tanto io sono abituato a farlo, e non ho neanche una sigaretta da fumare nell'attesa... Qualche volta quando parliamo mi chiedo cosa fa per tutto il tempo che non sta con me, che poi è un tempo quasi infinito ma che presto finirà, e allora si che ci si renderà conto... So che ama leggere, scrivere, viaggiare, ascoltare musica e parlare con le persone. Non è molto differente da me, anzi come me adora dormire e stare al caldo di un piumone. So anche che come me non ha ancora trovato quello che cerca, ma forse è un bene, perchè quel giorno, ne sono certo, non ci serviremo più.