11.07.2007

Sport e solidarietà

Nel deserto del nostro destino era un fiore.
Un fato crudele ed invidioso ha voluto distruggerlo, cancellarlo,
ma lo ha solo alzato a livello di mito.
Ora il deserto del nostro destino ha un fiore che non appassirà MAI

E' partito ormai da un anno il ''Progetto Paola Mazzali'', dedicato alla memoria di Paoletta, capitana del Basket club Bolzano, scomparsa per le conseguenze di un tragico incidente stradale. Aveva 32 anni. Era una mamma e una giocatrice. Paola adorava a tal punto il basket e i suoi due bambini, Simone e Federico, che faceva di tutto pur di non separarsi mai da loro, arrivando addirittura ad allattarli durante gli intervalli delle partite perchè odiavano il biberon. Lo scontro e' avvenuto il 25 agosto 2006 intorno alle 22 lungo la A22 del Brennero, tra i caselli di Affi e Verona nord. Il conducente dell'Alfa 166 sulla quale era la giocatrice è finito contro l'Alfa 156 guidata da una turista tedesca, che per errore procedeva contromano. Le due donne sono morte all'istante.
Nella sua carriera Paola ha vestito per 18 stagioni, con due interruzioni per altrettante gravidanze, la casacca del Basket Club Bolzano, squadra di cui era capitana e leader indiscussa, guidandola dalla serie C sino alla storica promozione in A1.
Le finalità del Progetto Paola Mazzali hanno preso spunto dal grande amore che Paoletta nutriva per i suoi figli: aiutare i bimbi bisognosi della provincia di Bolzano. Dopo essersi occupati di Nathan, un bambino di 4 anni operato da uno specialista statunitense per una gravissima malformazione ad anca e femore della gamba destra, l'obiettivo è aiutare a livello economico i genitori di Giulia, una bimba di 10 anni che è vincolata alla mascherina di una bombola d'ossigeno da quando aveva soltanto 4 mesi di vita a causa di una gravissima oltreché sconosciuta insufficienza respiratoria. Per Giulia, che sta peggiorando ogni settimana che passa, esiste una possibilità: un viaggio della speranza negli Stati Uniti per essere ricoverata al Childrens Hospital of Philadelphia. Giulia potrebbe andarci a dicembre, per un periodo di degenza tra gli 8 e i 10 giorni, sufficienti ad individuare l'origine del suo male. Servono 20.000 dollari (che la famiglia di Giulia non sa come reperire) per il trasferimento aereo della bambina e dei suoi genitori (oltre che dell'ingombrante macchinario per farla respirare) e il loro soggiorno negli Stati Uniti.
Per contribuire direttamente alla causa, gli estremi bancari: Cassa di Risparmio di Bolzano, agenzia 1, abi 06045, cab 11601, c.c. 500 500 5, causale Aiutiamo Giulia. Un'altra via è quella di sensibilizzare campioni del calcio, del basket ecc. perchè donino altri cimeli da poter mettere su eBay perché siano attribuiti ai migliori offerenti attraverso un'asta benefica. Progetto Paola Mazzali (www.progettopaolamazzali.it - www.basketclubbolzano.it).

Gente di sport: il ricordo di quella donna, quella mamma e quella campionessa merita di restare fra di noi.