1.18.2007

Centro Trapianti "Andrea Fortunato"

'Centro trapianti Andrea Fortunato'
Banca dell'Umbria AG.9 C\C 5000 ABI 6235 - CAB 03009
L'associazione svolge ricerca e sviluppo medico per combattere la leucemia
La storia di Andrea Fortunato è uguale a quella di tanti giovani calciatori, fino a un certo punto. Andrea è un ragazzo forte, bello, pieno di grinta e di talento, davanti al quale si e' aperto un mondo dorato.
Nell'estate del '93 Andrea festeggia il suo trasferimento alla Juventus unito a un contratto miliardario. A 21 anni ha indosso la maglia numero 3, quella che un tempo apparteneva al grande Antonio Cabrini. A questa maglia Andrea è arrivato grazie ad una grande forza di volontà e a uno spirito competitivo che aveva fin da bambino, quando lasciò casa prestissimo per inseguire un sogno e praticare lo sport che più amava nella sua vita.
I compagni di allora ne decantavano lo spirito competitivo ma anche l'animo giocoso e un grande senso del gruppo... Andrea esordisce in serie A nel '92 con il Genoa... Tra i "grifoni" le sue doti di calciatore si manifestano appieno tanto da convincere i dirigenti bianconeri ad acquistarlo l'estate successiva.
Andrea percorre la fascia sinistra decine di volte, difende, contrasta, va in avanti, crossa e quando puo' entra nell'area avversaria. E' generoso e gioca per la squadra. Il sogno si e' avverato: Andrea e' una delle rivelazioni del calcio italiano.
Un altro importante riconoscimento e' la convocazione nella nazionale di Arrigo Sacchi, con cui contro l'Estonia Andrea gioca la sua prima partita "azzurra" in preparazione dei Mondiali di USA '94. Tutto sembra perfetto.
26 aprile 1995. Nel duomo di Salerno si celebra il funerale di un ragazzo di 23 anni: Andrea Fortunato, terzino sinistro della Juventus.
Andrea si era fatto visitare ma tutto sembrava normale. Ma il suo rendimento continuava a peggiorare ed era sempre stanco. Si è sottoposto ad ulteriori esami medici e il risultato è stato agghiacciante: leucemia!
Andrea è stato ricoverato a Torino per le prime terapie, poi è trasferito a Perugia per il trapianto di midollo osseo. Lo spirito di Andrea è forte e l'intervento sembrava riuscito, ma il suo fisico era ormai duramente provato. Si è svegliato una mattina con la febbre e in pochi giorni una polmonite lo portato via. E' il 25 aprile del 1995, alle otto di sera. Solo pochi giorni prima Andrea aveva detto: "NON IMMAGINAVO QUANTO PUO' ESSERE MERAVIGLIOSA UNA SEMPLICE PASSEGGIATA".

Si dice che colui che muore giovane sia piu' caro agli dei. Forse e' veramente cosi. E ora Andrea sta veramente correndo felice da qualche parte dietro un pallone. A chi lo ha amato, a chi gli voleva bene e anche solo a chi tifava per lui resta il suo ricordo.

1.16.2007

Talenti in erba


"Quel ragazzino è bravo, vallo a vedere". "Fa canestro da 7 metri come se fosse la cosa più facile del mondo, tira con più sicurezza di un veterano". "Non sa giocare a pallacanestro, non ha l'idea di cosa succeda di fianco a lui, ma tira in testa a tutti i suoi coetanei". "Non gli hanno mai insegnato a giocare ma con loro fa le Finali Nazionali e poi vedi se qualcuno non lo nota, io se fossi un te una serata almeno ce la perderei". Già. Quante ne ho perse ormai di serate. Per vedere ragazzini che non diventeranno mai giocatori perchè svogliati, presuntuosi, limitati, sfortunati. In fondo il sabato pomeriggio per vederlo in Under 16 basta solo rinunciare al calcetto con gli amici e farsi un centinaio di chilometri in macchina, più un centinaio per tornare. In tempo per la partita della sera. Che viene sempre prima degli amici e delle ragazze e del mio nipotino e di tutto il resto. Ma sarà poi giusto rinunciare a tutto per questo maledetto gioco? Almeno la partita sembra interessante, le due squadre non sono malvagie. Di prospetti ce ne sono due per parte, gente destinata almeno alla serie B1, uno di loro alla serie A. Se non ci va con quei mezzi tecnici e fisici che ha già a sedici anni, beh, potrà rimpiangerlo tutta la vita. Se gli interessa il basket. A 16 anni interessa a tutti. Ci sono i genitori che spingono i loro campioncini, non ci sono le ragazze da portare fuori e non ci si rende conto dei propri limiti. Dai 17-18 la scrematura invece diventa netta. Ma questi ragazzini li conosciamo già tutti, vediamo questo "nome nuovo", quello per cui mi sono scomodato. Due metri scarsi, alettina da serie minori se non diventa qualcosa di buono o guardia da serie A se la fortuna lo bacierà. Così mi ha detto una persona di fiducia. Serie A???? Ma quale serie A, dove cazzo vuoi che vada con quel fisico li. Due metri scarsi e non arriva a 80 chili. Un grissimo sarebbe più consistente, di un muscolo neanche l'0mbra. Questo non tiene un contatto. Cazzo i miei amici stanno iniziando a giocare, quanto vorrei essere la. Prendo un caffè, che solo a vedere il riscaldamento mi passa la voglia. Palla a due, ma puttana eva a sedici anni si vedono in giro dei torelli questo se cade si spezza in mille pezzi. In effetti su una cosa avevano ragione, a pallacanestro non ci sa giocare. Non taglia, non sa mettere la palla a terra, è sempre in mezzo ai piedi di qualche compagno e comunque fuori dai giochi. Difende su ragazzi alti 20 centimetri meno di lui, in difesa almeno tiene, tiene oddio.... tiene il primo passo e il secondo, poi se c'è il contatto lo sposta chiunque. Io all'intervallo me ne vado, forse riesco almeno a fare due passi in centro prima di ripartire per la partita di stasera. Il primo quarto sta per finire e lui non si vede proprio, non riesce a ricevere un pallone ed è come se non ci fosse in campo. Si fa un paio di giri panchina mentre alcuni suoi compagni dimostrano che se sono considerati tra i migliori prospetti delle annate 90-91 un motivo c'è. Finalmente lo vedo spuntare da un doppio blocco verticale e ricevere quella fottuta palla tra le mani, riceve si alza tutto scomposto e spara. Scheggia leggermente il ferro lungo gonfiando la rete. Applausi. Rimessa sotto canestro, riceve uscendo sul lato e tira in corsa cadendo lateralmente come il miglior Belinelli. Solo rete. Mi ha scosso un leggero brivido. Avevano ragione, questo ha un talento pazzesco, ha fatto sembrare una cosa difficilissima come un normale canestrino di una partita Under 16. Cambio marcatura, ora lo marca un ragazzino alto come lui. Vediamo. Primo passaggio, riceve, si alza da 7 metri e spara. Canestro. Un tiro completamente fuori da ogni logica. Il suo bravo allenatore chiama time out. E lo cazzia. Non è pallacanestro questa, è follia. Ma invece di cazziarlo fate un favore a tutti gli amanti di questo sport. Insegnategli a giocare. Insegnateli a usare la purezza del suo talento nel modo corretto. Senza snaturarlo, senza chiedergli cose che non può fare. Quel ragazzo ha talento da vendere, e di talento siamo sempre più poveri. 18 punti con 6/9 da 3 e poco altro. Salgo in macchina, tutto sommato contento di essere andato fino li. "Pronto, ho visto quel ragazzino che mi dicevi. Sai, credo che se qualcuno ci investe sopra del tempo per insegnargli a giocare e se ha voglia di mettersi a fare pesi seriamente questo diventa un qualcosa di molto interessante. Tornerò a vederlo presto". Delle volte ci dovremmo sentire dei pazzi furiosi, io e tutti quelli che dedichiamo una buona parte della nostra vita a questo gioco e che lo mettiamo davanti a tutto. E' da psicopatici. Provare emozioni per un ragazzino che ha un talento purissimo a tirare una palla a canestro da 7 metri. Ma il suo nome non me lo scorderò tanto presto.
"La differenza tra una persona di successo e gli altri non è la mancanza di forza, né la mancanza di conoscenza, ma la mancanza di volontà." Vince Lombardi (coach - football americano)

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Grazie

Grazie.
Ti voglio dire grazie. Grazie perchè credendo di chiedermi una mano, ne hai data tu una a me. Ti voglio dire grazie perchè mi hai dato serenità in un momento di "sbandamento", grazie perchè mi hai dato tanta fiducia e mi hai fatto sentire importante come non mi succedeva da tempo. Ti voglio dire grazie perchè i periodi "neri" capitano a tutti e tu eri li in mezzo al mio periodo nero. Ti devo dire grazie perchè non usi parole inutili, e quelle che usi sono semplici e vanno dritte dove devono andare. Grazie. Grazie di avermi fatto ridere e grazie di avere voluto li accanto me e non qualcun altro. Ti voglio dire grazie e anche se ora tutto tornerà come prima ho qualcosa in più da ricordare. Grazie, grazie di avere ignorato il mio carattere di merda quando andava ignorato e di avermi ascoltato quando mi dovevi ascoltare. Ti sono grato perchè mi hai preso sul serio, ti sono grato perchè non era così scontato, ti sono grato perchè quello che non si può fare non lo si fa ma quello che si può si può. Grazie per essere li, grazie. Grazie perchè di persona non te lo dirò mai, ma in fondo lo sai già.
Grazie.
E rimani così intontito a guardare
qualche cosa.... che forse...
Non potrai raccontare....
E lasci che il vento ti porti con sé
Mentre suoni... e la Musica...... nasce da sé...
.... e sarà....
E sarà un'altra volta per lei
una nuova canzone per lei
una storia d'amore per lei...
lei che dorme e non sa che ci sei...
... lei che forse, non la sentirà... mai!!!

1.12.2007

Test caratteriale

Ho fatto un test psicologico piuttosto dettagliato sul mio carettere. Questo è il mio profilo, mi riconosco?
Grande affidabilità, realismo e lealtà sono le tre parole che caratterizzano questo tipo introverso sentimento. È molto concreto e pragmatico e sa portare a termine nel modo giusto (anche se personale) le cose che deve fare. Non ama le novità ed ha una marcata insofferenza nei confronti dei cambiamenti. Si adatta molto bene alle situazioni. Ha una straordinaria capacità di prestare attenzione a quello che avviene nel presente: non è un sognatore o un astratto, anche se dotato di buona fantasia. Ha generalmente una memoria eccellente, in particolare per i fatti che sono riconducibili alle persone. Può essere una vera e propria banca-dati vivente! Ha una scala di valori ben differenziata che gli consente di valutare con saggezza le situazioni e i comportamenti della gente. È una persona dotata di calore personale, gentile e generosa. Se ha la possibilità di farlo, cerca di aiutare gli altri, sempre in maniera concreta e non a parole. Attribuisce una grande importanza all'armonia tra le persone. Detesta doversi scontrare con qualcuno e pur di non farlo si sforza di essere accomodante. Gli altri possono a volte trarre ingiustamente vantaggio da questo suo atteggiamento. È comunque tollerante finché non vengono messi in discussione i suoi valori fondamentali. Superato quel punto diventa rigido ed è praticamente impossibile smuoverlo dalle sue posizioni. Se si sa arrabbia duramente diventa irriconoscibile. La sua funzione inferiore è il pensiero. Non è particolarmente interessato da un approccio analitico, freddo e impersonale, così come non è portato ai ragionamenti astratti che hanno uno scarso contenuto di elementi solidi e concreti. È una persona logica e razionale ma preferisce indirizzare queste qualità su fatti concreti. Si trova a disagio se deve elaborare degli scenari futuri. Non si fida dell'intuito o delle ispirazioni o dell’appoggio delle altre persone. Questa diffidenza e l'ansia per il futuro possono paradossalmente portarlo a prestare ascolto soltanto alle intuizioni negative, portandolo ad avere un atteggiamento pessimista nei confronti delle novità e del cambiamento. Ama la natura ed è spesso abile nei lavori manuali. Preferisce stare in ambienti familiari. Molto legato alla sua casa. Sul piano del lavoro, oltre alla grande affidabilità, è molto leale nei confronti del gruppo o dell'organizzazione per la quale lavora. Cerca di favorire la squadra anziché voler emergere a detrimento degli altri.