9.25.2006

Scrivo una lettera per te

Ehi micia…
come stai? E’ un po’ che non ci sentiamo, non ti chiamo mai e tu non lo hai mai fatto… e ora anche gli sms sono rarissimi.
Io sto bene, ho ormai ripreso i ritmi antecedenti alla primavera e all’estate… che sono stati sconvolti dal tuo passaggio e dal periodo particolare per il mio lavoro… Invece ho mantenuto le abitudini meno felici, come quella di passare alcune notti senza riuscire a dormire.. Ho appena incominciato a preparare i piani lavorativi per la nuova stagione, ho spesso alcune cosucce lasciate indietro nei mesi scorsi da fare e il solito tempo libero per i divertimenti… anche se la voglia non è proprio nei suoi momenti di massima! Le giornate sono semplici, passano come se fossi in un gioco, posso fare di tutto, posso stravolgerle come mi pare, in ogni momento posso cambiarle, oppure posso lasciarle passare come una lunga folata di vento.. in fondo va bene così, perché anche se a volte non mi viene la vita che voglio, e anche se le cose non vanno sempre come mi piacerebbe, non mi lamento e mi faccio bastare quello che ho. Tanti sogni, ricordi, ambizioni e speranze. Sarebbe fantastico riuscire in tutto ed essere sempre in forma, ma... si deve crescere, e bisogna imparare anche a soffrire, convivere con quello che non si può cambiare, saper lottare e imparare.
Questa sera, al contrario delle solite domeniche, sono rimasto a casa. Ho sentito qualche amico, ma non avevo voglia di far niente, non stasera. Stasera sono qui, davanti ad un computer... Forse ci metterò un po’ per farti capire quello che sto cercando di dire, e non so neanche perché lo voglia fare, ma so che poche parole non mi basteranno.
Questa è una di quelle sere in cui hai bisogno di stare un po’ da solo con te stesso, a pensare, e a riflettere se il mondo ti piace per come è o se lo odi per come non è. Non avevo voglia di parlare con nessuno, se non con una persona che è partita da tempo e non rivedrò mai più... Allora mi sono chiesto per un sacco di tempo perché proprio lui, e chi lo ha deciso, e perché il destino lo ha fatto trovare li in quel preciso secondo... poi ho guardato un film, l’avrò già visto dieci volte, un capolavoro di un regista che è partito anche lui per lo stesso posto, e alla fine mi sono soffermato a pensare come potesse essere questo luogo, sempre che ci sia, come ci si arrivi, e quanto grande possa essere, e se da li si parte poi per altre mete o se si rimarrà li per sempre, e se si rimarrà con le persone che già conosciamo o se anche li si debba ricominciare daccapo..
Però anche prima di stasera ero abbastanza pensieroso.. ormai è passato molto tempo e se prima non avevo voglia di ripensare a quello che ti ho detto e quello che è stato, ora i ricordi si fanno da soli più chiari e precisi, solo ora mi vengono in mente certe cose che ho vissuto ma non avevo notato.
Dopo un paio di settimane che non lo vedevo, ieri sera ero a cena a casa di mio fratello, ero nervoso, senza un particolare motivo, e non ero di compagnia. Ho pensato che non volevo pensarci. Lui ha provato un paio di volte ad attaccare discorso, ma l’ho interrotto sempre bruscamente. Ci è abituato, perché a volte io sono così. Abbiamo cenato praticamente in silenzio, poi sono uscito.. fuori faceva caldo, la sera mi è sembrata più buia dopo una calda ma autunnale giornata di sole... sfruttando le ultime occasioni dell’anno la gente si radunava ancora nelle piazze, nei vicoli una sfilata di ragazze, nelle strade un carnevale di belle automobili, quelle sportive che vanno da un semaforo all’altro in tre secondi, quelle, come la mia, che si accontentano di arrivare a destinazione. Ho posteggiato e sono entrato nel solito bar, vi ho trovato le solite persone, tutte note ma nessuna veramente conosciuta, tutti col bicchiere in una mano e la sigaretta nell’altra, tutti ben vestiti e freschi come se non avessero fatto altro che oziare e riposarsi per tutta la giornata...
A un tavolo in fondo ho riconosciuto una mia amica, mi sono sentito sollevato e mi sono seduto. “Non mi hai ancora raccontato di come ti è passata l’estate!?!” ha esordito. In questi giorni l’avrò raccontato venti volte a platee diverse, ormai mi annoio anche un po’ nel farlo. Ma a nessuno ho mai parlato di te. A dire il vero, se ci pensi bene, è sempre stato tutto nascosto e misterioso all’esterno il nostro rapporto. Forse indecifrabile anche per noi. Ma a questa mia amica non interessava minimamente dove sono stato a fare il bagno, che temperatura aveva l’acqua e quante volte mi sono ubriacato negli ultimi mesi. Ha voluto sapere solo le cose “vere”, concrete, quelle che mi resteranno dentro. Ha voluto sapere di me, e se avessi trovato qualcuno che meritasse di essere ricordato. E io ho parlato di te, ma senza avere le idee chiare in testa. Ho parlato solo io, per un sacco di tempo, poi ho smesso, perché sono arrivati altri nostri amici al tavolo, ma non ho dimenticato. E allora ti scrivo solo per dirti... che forse non ti ho conosciuto benissimo, che non so come tu sia veramente al di là di quello che ho voluto vedere io e che mi hai mostrato tu, e non so nulla del tuo passato se non quelle poche cose che mi hai voluto raccontare. E tu sicuramente puoi dire la stessa cosa di me.
Però siamo stati quasi tre mesi insieme tutti i giorni e certe cose penso di averle intuite, non sei troppo brava a nascondere le sensazioni che provi.. e allora ti scrivo quello che volevi sapere una sera mentre sul mio divano mangiavamo quella mega insalata e in quel momento non avevo voglia di dirti...
Sei una ragazza dolcissima ma molto forte, sembri sempre felice e non ti lamenti mai. E’ una qualità fantastica in un mondo di “piangine”. Sembra che non ci sia persona o situazione che ti faccia star male, però non so se interiormente sei così stabile o se ogni tanto, quando magari sei sola, ti sfoghi un po’... Sei molto positiva, trasmetti serenità e in un certo senso equilibrio a chi ti sta vicino. Del tuo sorriso e del tuo musetto ti ho già scritto una volta, però ho notato che benché tu sorrida spessissimo hai diversi tipi di sorrisi.. quelli diciamo speciali, che dedichi raramente e in situazioni particolari (qualcuno però l’ho visto anch’io...) possono cambiare l’umore di chi ti sta di fronte. Mi ricordo ancora la prima volta che ti ho visto (mi ricordo perfettamente la prima volta che ho visto tutte le persone a cui tengo veramente), e ti guardavo incuriosito e sono subito rimasto attratto dalla tua personalità da non so neanche io quale misteriosa forza.
Ci sono fatti, sensazioni, ci sono tante cose, tante, che mi fanno scrivere queste righe a una ragazza che magari non frequenterò mai più ma che sento... ecco... molto simile a me.. ci sono persone.. ci sono canzoni... film... ci sono ideali e sogni che segnano le tue giornate... quelle dei 25-30 anni... quelle che ricorderai per sempre, a volte con nostalgia, a volte con allegria... quelle che forse di così belle non ce ne saranno mai più. Ecco, insomma, ogni volta che sento una canzone dei Negrita e mi viene la pelle d’oca, ogni volta che vedo una partita e mi emoziono come un bambino, ogni volta che rido o piango, ogni volta che riguardo le fotografie e ripenso a quella volta.... una parte di me è in quel cd, in quel palazzetto e nell’anima di quelle persone che erano li con me.
Non so se leggerai mai questa lettera, mi basta averla scritta. Più avanti ti chiamerò, poi un giorno leggerò qualche sms in cui mi dici che le cose ti vanno per il verso giusto e sarò felice per te...
Quindi… scusa la lunghezza, ma volevo solo dirti questo, anche tu, il tuo sorriso, anche se non ti ho conosciuto a fondo, siete quella parte di me, che nessuno forse potrà mai vedere, ma nemmeno cancellare.. ecco, credo di essere riuscito a dire quello che volevo... insomma, sono rimasto colpito, nel modo forse più bello che ci sia... nel cuore.
Ciao Piccola, tieni botta.

1 Comments:

At 11:57 AM, Blogger skan said...

buongiorno

 

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