Il Professionista

Rick Dockery, ex promessa del football americano, è un quarterback che non ha mai saputo trovare la spinta necessaria per diventare un grande giocatore. La sua carriera sembra ormai avviata verso una dignitosa mediocrità, con un ruolo di seconda riserva ai Cleveland Browns nella National Football League, la massima serie americana. Una sera, però, entrato in campo causa un infortunio degli altri due quarterback sul netto vantaggio della propria squadra (17-0 contro i Denver Broncos, gara che permetterà alla squadra vincente di disputare il Superbowl, il più importante evento sportivo annuale in tutti gli Stati Uniti), Rick riesce in pochi minuti a rovinare la partita, e la propria vita, con quella che sarà descritta da tutti i media come la peggior performance nella storia del football professionistico. Risultato: 90.000 tifosi furenti sugli spalti e l'agognata Finale mai raggiunta prima, svanita nel nulla.
Quando, dopo un incidente in campo, Rick si sveglia in un letto d'ospedale, la sua squadra lo ha già licenziato. Ma giocare a football è l'unico mestiere che Rick conosce, e per questo prega il proprio agente di trovargli, nonostante la sua ormai pessima fama, un ingaggio qualsiasi che lo aiuti a superare la crisi. Dopo una disperata ricerca, un posto sembra rendersi finalmente disponibile. È in Italia, nella squadra dei Panthers Parma: "Parma, Ohio?" chiede Rick, "No Parma, Italia" gli risponde il suo agente. Rick non sapeva nemmeno che in Italia il football fosse praticato e, a dire la verità, non essendo mai uscito dagli Stati Uniti, non ha nemmeno la più vaga idea di dove Parma si trovi. Tuttavia parte, di malavoglia ma deciso a superare questo momento di sciagura e tornare in America non appena gli sarà possibile. Viene accolto dal suo nuovo coach Sam Russo (che oltre a fare l'allenatore, guadagna qualche soldo facendo l'interprete per i turisti americani in visita a Parma) che gli spiega la diversità tra giocare a football americano in Italia rispetto agli Stati Uniti. Qui il football non è professionistico ma dilettantistico, ogni squadra ha diritto ad avere nella propria rosa tre americani, e le squadre facenti parte del campionato sono solo 10. Non girano molti soldi, e gli italiani giocano solo per passione per questo sport e vengono gratificati con una semplice pizza dopo le partite (da qui il titolo inglese "Playing for Pizza). Sam, inoltre, accompagna Rick in una piccola visita turistica della città, facendogli ammirare le bellezze artistiche: la Pilotta, il Battistero e il Teatro Regio.
In un rinomato ristorante della città, "Il polipo", Rick viene presentato ufficialmente ai suoi nuovi compagni di squadra, i quali sono entusiasti di avere nello spogliatoio un vero professionista proveniente dalla NFL. Viene accolto a braccia aperte da tutti, senza pregiudizi, e viene trattato come un amico di vecchia data. Tutti gli parlano e gli sono vicini, nonostante molti di loro non parlino l'inglese. Rick, sempre abituato ai lussi più sfrenati e ad un rapporto solo di tipo "lavorativo" sia con i compagni di squadra che con i suoi coach, rimane molto stupito e nota molte differenze tra l'Italia e gli Stati Uniti ma, settimana dopo settimana, riesce ad abituarsi.
Ciò che Rick però non sa è che, nonostante i mille, comici equivoci che un americano che conosce solo la propria lingua può generare nella provincia italiana, a Parma troverà molte cose che la vita negli Stati Uniti non aveva saputo offrirgli, nonostante alcuni sostanziali problemi:
- il cibo. Passare dal mangiare quotidianamente hamburger, cheeseburger, patatine fritte alla pasta, prosciutto, arrosto è tutt'altra musica.
- la macchina. Guidare una macchina col cambio manuale su strette strade cittadine è un problema per chi era abituato ad enormi stradoni su jeep con il cambio automatico.
- l'amicizia. Era dai tempi del college che Rick non stringeva più amicizie profonde con i suoi coetanei. Mentre negli Stati Uniti le sue amicizie se le era dovute guadagnare, qui in Italia viene trattato senza pregiudizi o intolleranze di alcun genere.
- il tempo libero. Rick ha uno stile di vita americano. Non conosceva l'opera e, quando i suoi amici parmigiani lo invitano al teatro Regio per la prima dell'Otello, ne è rimasto letteralmente folgorato.
- il Football. Nota che non è certo giocato ad alti livelli, ciò nonostante è giocato con una passione e con una determinazione che aveva dimenticato. In palio, non c'erano soldi, fama e pubblicità, erano solo partite ad alta intensità agonistica giocate al 90% da giocatori che non guadagnavano nulla da questo sport, l'unica cosa che li spingeva era unicamente l'amore per il football.
- l'amore. Rick dai tempi della high scholl non si era mai legato sentimentalmente a una donna, aveva solo avuto avventure, ma in Italia conosce Livvy, una studentessa americana di Savannah che studia Beni Culturali all'università di Firenze. Nonostante abbiano passioni diverse (lui ama lo sport mentre lei ama l'arte, lui è un tipo abbastanza pigro, lei è una ragazza iperattiva) sono accomunati dal fatto di sentirsi soli al mondo e di non avere una grande necessità di ritornare negli Stati Uniti dove hanno delle famiglie con le quali non sentono, per motivi diversi, un bisogno ed una necessità immediata di raggiungerli.
Mentre nel clima di brutale pressione del football professionistico non aveva saputo trovare un vero stimolo, saranno i valori di uno sport semiamatoriale, ma vissuto con genuina passione, a fare di lui, forse per la prima volta, un vero giocatore che ha riscoperto una volta per tutte la gioia e il piacere di giocare.
In un rinomato ristorante della città, "Il polipo", Rick viene presentato ufficialmente ai suoi nuovi compagni di squadra, i quali sono entusiasti di avere nello spogliatoio un vero professionista proveniente dalla NFL. Viene accolto a braccia aperte da tutti, senza pregiudizi, e viene trattato come un amico di vecchia data. Tutti gli parlano e gli sono vicini, nonostante molti di loro non parlino l'inglese. Rick, sempre abituato ai lussi più sfrenati e ad un rapporto solo di tipo "lavorativo" sia con i compagni di squadra che con i suoi coach, rimane molto stupito e nota molte differenze tra l'Italia e gli Stati Uniti ma, settimana dopo settimana, riesce ad abituarsi.
Ciò che Rick però non sa è che, nonostante i mille, comici equivoci che un americano che conosce solo la propria lingua può generare nella provincia italiana, a Parma troverà molte cose che la vita negli Stati Uniti non aveva saputo offrirgli, nonostante alcuni sostanziali problemi:
- il cibo. Passare dal mangiare quotidianamente hamburger, cheeseburger, patatine fritte alla pasta, prosciutto, arrosto è tutt'altra musica.

- la macchina. Guidare una macchina col cambio manuale su strette strade cittadine è un problema per chi era abituato ad enormi stradoni su jeep con il cambio automatico.
- l'amicizia. Era dai tempi del college che Rick non stringeva più amicizie profonde con i suoi coetanei. Mentre negli Stati Uniti le sue amicizie se le era dovute guadagnare, qui in Italia viene trattato senza pregiudizi o intolleranze di alcun genere.
- il tempo libero. Rick ha uno stile di vita americano. Non conosceva l'opera e, quando i suoi amici parmigiani lo invitano al teatro Regio per la prima dell'Otello, ne è rimasto letteralmente folgorato.
- il Football. Nota che non è certo giocato ad alti livelli, ciò nonostante è giocato con una passione e con una determinazione che aveva dimenticato. In palio, non c'erano soldi, fama e pubblicità, erano solo partite ad alta intensità agonistica giocate al 90% da giocatori che non guadagnavano nulla da questo sport, l'unica cosa che li spingeva era unicamente l'amore per il football.
- l'amore. Rick dai tempi della high scholl non si era mai legato sentimentalmente a una donna, aveva solo avuto avventure, ma in Italia conosce Livvy, una studentessa americana di Savannah che studia Beni Culturali all'università di Firenze. Nonostante abbiano passioni diverse (lui ama lo sport mentre lei ama l'arte, lui è un tipo abbastanza pigro, lei è una ragazza iperattiva) sono accomunati dal fatto di sentirsi soli al mondo e di non avere una grande necessità di ritornare negli Stati Uniti dove hanno delle famiglie con le quali non sentono, per motivi diversi, un bisogno ed una necessità immediata di raggiungerli.
Mentre nel clima di brutale pressione del football professionistico non aveva saputo trovare un vero stimolo, saranno i valori di uno sport semiamatoriale, ma vissuto con genuina passione, a fare di lui, forse per la prima volta, un vero giocatore che ha riscoperto una volta per tutte la gioia e il piacere di giocare.
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